Questa breve composizione nasce da un evento fortuito: due giovani strumentisti della Banda Musicale "M. Mascagni" di Bolzano decisero, più o meno nello stesso periodo, di imparare un nuovo strumento musicale, dedicandosi rispettivamente al flauto e all'eufonio. Mascagni" di Bolzano decisero, più o meno nello stesso periodo, di imparare un nuovo strumento musicale, dedicandosi rispettivamente al flauto e all'eufonio.
In quei primi mesi di studio condividevano durante le prove della banda i rispettivi progressi e spesso suonavano insieme, ma faticavano a trovare un repertorio specifico per questi due strumenti. Per caso, mi venne l'idea di comporre un brano che li vedesse protagonisti, magari accompagnati dai loro amici della banda: una composizione in cui potessero mettere in risalto la loro musicalità e la gioia di fare musica insieme, ma che allo stesso tempo rispettasse i loro limiti tecnici sui nuovi strumenti.
All'inizio del brano, i solisti introducono i due temi in rigorosa alternanza, come se ognuno volesse dimostrare all'altro i propri progressi: flauto ed eufonio rispettano la reciproca presenza e si ascoltano attentamente. Ben presto, però, iniziano i primi timidi tentativi di interazione e, come era accaduto durante le prove, i due giovani interpreti si accompagnano e si sostengono reciprocamente. I solisti si scambiano i temi, li traspongono in altre tonalità esplorando diversi registri e varie combinazioni. Nel frattempo, gli altri musicisti li osservano dallo sfondo, sostenendoli, aiutandoli, a volte intervenendo e venendo in primo piano, ma sempre incoraggiando i due solisti e rispettando il loro ruolo di solisti. Solo nelle ultimissime battute flauto ed eufonio si incontrano e trovano la perfetta consonanza.
è un'espressione giapponese che, se scritta in caratteri diversi, può assumere molti significati positivi e di buon auspicio, tra cui "entusiasmo", "vitalità", "precisione" o anche "energia positiva".