Il secondo quartetto per archi di Bartók fu scritto con grandi interruzioni tra il 1915 e il 1918, dopo che per diversi anni si era dedicato quasi esclusivamente alla raccolta di musica popolare. Il fatto che i suoi viaggi di ricerca lo portassero fino al Nord Africa si riflette in modo impressionante nella melodia e nel ritmo del dissoluto movimento centrale Allegro, molto capriccioso. La prima edizione, pubblicata a Vienna nel 1920, presenta un numero cospicuo di errori che furono solo parzialmente corretti in una successiva revisione da parte di Bartók. In questa edizione dei quartetti per archi, supervisionata in gran parte da László Somfai, studioso di Bartók, si tiene conto di queste modifiche tardive di Bartók e si documentano accuratamente i passaggi controversi delle fonti. Si tratta della prima edizione Urtext dell'opera.

Buoni passaggi e note di incisione rendono l'edizione il materiale esecutivo perfetto per esplorare il mondo sonoro di Bartók.