From Modes to Keys in Early Modern Music Theory affronta uno dei temi aperti più ampi e sfuggenti della storia della musica: il passaggio dai modi rinascimentali alle tonalità maggiori e minori dell'alto barocco. Il sistema proposto da Glarean nel suo Dodecachordon del 1547 comprendeva dodici modi a due livelli di trasposizione; lo schema utilizzato da J.S. Bach per ordinare il Clavicembalo ben temperato nel 1722 prevedeva due modi a dodici livelli di trasposizione. Che cosa è successo nel mezzo?

Attraverso un profondo impegno con il corpus della teoria musicale occidentale, l'autore Michael R. Dodds presenta un modello per chiarire i fattori di questo complesso cambiamento. L'essenza di questo modello risiede nell'interazione dinamica di tre strati storico-concettuali che si sono succeduti nel Medioevo, nel Rinascimento e nel Barocco, ciascuno dei quali è proseguito una volta introdotto. I teorici medievali hanno concettualizzato il modo lungo un continuum tra melodia e scala. I teorici del Rinascimento estesero il modo dal canto alla polifonia, applicando la teoria modale a caratteristiche quali le gerarchie cadenzali e l'imitazione contrappuntistica. La mappatura barocca della modalità vocale sulla tastiera catalizzò una trasformazione dal gamut diatonico alla tastiera cromatica come sistema di intonazione di fondo, con un corrispondente cambiamento dalla scala al cerchio come modello dominante per lo spazio tonale, culminante nel circolo delle quinte. Attraversando due secoli di musica e teoria musicale e incorporando decine di diagrammi tratti da trattati storici, Dodds fornisce il primo studio completo della transizione dai modi rinascimentali alle tonalità maggiori e minori.