Hans Winterberg è stato riscoperto solo di recente come uno dei più importanti rappresentanti dell'avanguardia ceca della prima metà del XX secolo. Eseguite ma non pubblicate durante la sua vita, le sue opere sono rimaste chiuse dopo la sua morte a causa di tragiche circostanze e vengono ora pubblicate per la prima volta in una collaborazione tra il Centro Exilarte dell'Università di Musica di Vienna e Boosey & Hawkes. A differenza dei suoi colleghi e amici Ullmann, Haas, Krása e Klein, Winterberg sopravvisse alla Shoah grazie a una serie di miracoli. Allievo di Alexander Zemlinsky e Alois Hába, è sia un successore di Janá?ek sia un membro della più ampia cerchia della Seconda Scuola Viennese. La Sonata per violino e pianoforte, scritta e presentata per la prima volta a Praga nel 1936, è una delle opere di musica da camera più importanti del periodo prebellico. Presenta tutte le caratteristiche dello stile personale di Winterberg: una sensualità del suono fondata sull'impressionismo francese con un contemporaneo rigore espressionista dell'armonia, una struttura motivica su piccola scala, un sofisticato gioco di schemi poliritmici e, soprattutto nell'ultimo movimento, uno slancio musicale preso in prestito dal folklore ceco.